giovedì 18 ottobre 2012

IL PARADOSSO DEL VERDE: COLORE DEI SOLDI E DELLA SPERANZA




LITTLE MAN
by LITTLE DRAGON

You grew high
Taller than the middle class
Boy cash run in your pockets
You skate high
Gold on your fingertips
They try to make people nervous of
Something missing in your smile
Something missing in your soul
Are you suffering the blues
Tell me why
Tell me when
Tell me why when yeah
Green dollar bills slip your hand Little Man
Anything you want come instantly
Boy when a plan slip your hand Little Man
Anything you want come instantly
Castle house
Cars and the latest blues
No doubt got you feeling empty
Man your banks packed to the edge
And still you’re sad
Something missing in your smile
Something missing in your soul
Are you suffering the blues
Tell me why
When
Why
When
Green dollar bills slip your hand Little Man
Anything you want come instantly
Boy when a plan slip your hand Little Man
Anything you want come instantly

E' significativo notare come il gruppo svedese dei "Little Dragon" abbia cantato dell'uomo ricco definendolo LITTLE.

Cosa c'è da pensare sulla ricchezza? E' davvero generatrice di felicità?
Odio le frasi fatte che, puntualmente, sono sempre troppe generiche ed arrivano in aiuto nel momento in cui non si ha una reale opinione su ciò di cui si sta parlando. 
Espressioni come "I soldi non fanno la felicità"  danno solo un'amara consolazione a quelli che di soldi purtroppo non ne hanno. Proviamo ad essere oggettivi: la povertà non rende felici.
Eppure, all'estremo opposto, devo dire che alcuni studiosi hanno dimostrato, tramite ricerche empiriche, che una maggiore ricchezza non comporta un aumento di felicità. Anzi, tutto il contrario.
Allora, "I soldi non fanno la felicità" diviene un detto particolarmente coerente con l'essenza dell'uomo contemporaneo e con la società nella quale gran parte della popolazione mondiale vive.

Nel mondo in cui viviamo noi, i beni che ci vengono proposti sono tanti, troppi e, tra l'altro, vengono rinnovati costantemente. Lo stimolo della novità dura poco, laddove, di lì a poco, venga proposto subito un prodotto o un servizio nuovo e teoricamente migliore rispetto a prima.
Che poi sia effettivamente migliore o meno conta ben poco....l'importante è avere ciò che è nuovo.
Non vogliamo il beneficio effettivo di quel prodotto, ma vogliamo il nuovo e/o, eventualmente, lo status symbol che il possessodi quel bene ci conferisce.
Non siamo più i consumatori razionali che gli economisti studiavano secoli fa: non compriamo ciò che realmente ci serve o ciò che è necessario, compriamo ciò che ci dicono di comprare.
E neanche ce ne accorgiamo.
Il nostro comportamento di consumatori eccessivi non ci fa stare meglio, anzi, ci porta ad un'insoddisfazione perenne. L'essere umano razionale delle teorie economiche tradizionali, allora, abbandonerebbe questo comportamento; l'uomo odierno, invece, non compie questa scelta. Forse perchè non siamo più del tutto essere umani, quanto piuttosto automi decisamente lobotizzati.
Il personaggio di Tyler Durden di Fight Vlub è illuminante, nella sua maniera non proprio ortodossa e sicuramente poco elegante:

"La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene."

Nello specifico, a riguardo del benessere monetario...una maggiore ricchezza comporta una sola ed unica verità, ossia l'aumento della bramosia.
L'aumento del reddito crea un aumento delle proprie brame, dei propri desideri che fa passare in secondo piano l'aumento di ricchezza. Perciò non ce ne compiaciamo.
In un primo momento, più ricchezza equivale a più felicità momentanea, ma con l'andare del tempo, all'aumentare del benessere monetario non aumenta il benessere della persona.
I desideri sono troppi, perchè ci permettiamo di volere cose che prima non potevamo neanche sognare.
Si innesca, dunque, un processo di insoddisfazione imperitura che avrà freno solo con la perdita della causa di questo male, ovvero i soldi in eccesso.
Anche nella situazione estrema di un multimilionario, addirittura, credo che la ricchezza che gli permetterebbe di possedere tutto ciò che vuole, gli renda, in realtà, la vita estremamente noiosa e, soprattutto, priva di un reale valore.
Niente vale, se tu non lo sogni.
Può fare la speranza parte della tua vita, se nella tua vita hai tutto ciò che hai sperato?
Gioco del destino vuole che anche qui entri in gioco il celebre gioco della domanda e dell'offerta: se la domanda è scarsa e l'offerta è alta, allora i prodotti si abbassano di prezzo. 
Lo stesso ragionamento accompagna il procedimento mentale del miliardario: "Posso avere tutto, perciò l'offerta è infinita. I prezzi sono quelli che sono, ma il valore delle cose è irrisorio".
Persone così non possono che perdere anche un senno tale da fargli comprendere il valore delle persone e delle vite umane, ma quello è un altro discorso, ben più ampio.

Infine, l'errore che molti compiono è unire i concetti di felicità e materia.
La felicità è un processo. La felicità non è qualcosa da raggiungere e, soprattutto, non è qualcosa che puoi toccare nel momento in cui hai in mano qualcosa.
La felicità ha molti significati tra cui vivere bene, gioire delle piccole cose, stupirsi, amare.
Non è uno scopo, ma uno stile di vita. E' un modo di vivere.

Non sono una buonista.
So bene che senza denaro non si vive.
Ma come in ogni cosa, la condizione migliore sta nel mezzo.
Vivere con una somma che ti permetta di avere ciò che serve e che, di tanto in tanto, ti dia la possibilità di toglierti uno sfizio, crea l'equilibrio necessario per una vita serena. 
L'abilità, poi, di non essere succube della pubblicità, del marketing e anche delle tendenze della società, sta nelle capacità di ogni singolo soggetto.

E invece la maggior parte di noi rappresenta tanti Little Men, vuoti, persi in questa valle di stimoli nella quale, paradossalmente, vagano senza meta perchè non riescono a trovar pace.

Gloria

22 commenti:

  1. C'è la solita storia del non accontentarsi mai. Come auspichi giustamente tu, il massimo sarebbe poter vivere con una somma che ti permetta di avere ciò che serve e poi, magari, togliersi qualche sfizio. Ma alla fine, a lungo andare, anche così ci si sentirà insoddisfatti: si vorrà di più, "qualcosa" di più... per poi (lo giuro!) stare davvero bene. Ma poi tornerà l'insoddisfazione e la solita voglia di qualcosa di più... :) Credo sia nella natura dell'essere umano... eterno insoddisfatto.

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  2. E' vero, a prescindere siamo degli insoddisfatti...ma l'insoddisfazione assurdamente aumenta al migliorare delle condizioni economiche!...che esseri viventi tremendi che siamo.

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  3. sotto l'azzurro fitto
    del cielo qualche uccello di mare se ne va;
    né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
    "più in là!".

    Così termina la poesia di Montale "Maestrale".

    Bellissimi questi versi del poeta per la capacità

    di rendere il mare, le rocce e

    gli uccelli cose vere, profondamente comprensibili

    al nostro pensiero.

    C'è profumo di infinito.

    Noi siamo gli uccelli e a noi è data la possibilità

    di scegliere di stare appollaiati sul ramo

    di un albero ad ammirare le montagne

    e la linea dell'orizzonte,

    oppure di aprire le ali e svoltare dietro

    la montagna e varcare l'orizzonte

    per scoprire ciò che prima non

    immaginavamo.



    Ciao.

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    1. Giustissimo Gus...
      C'è sempre un "oltre" dopo il tutto.
      Basta volerlo vedere!

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  4. La felicità non si trova in una carta di credito e l'insoddisfazione nasce dal non saper apprezzare le piccole cose che abbiamo o ci circondano perché in realtà non sappiamo apprezzarci. Grazie per aver messo il testo della perché altrimenti per me sarebbe stato impossibile seguire il video in quanto sordomuto!

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    1. Ciao!
      Ho messo il link perchè la canzone mi piace ed il testo perchè magari non tutti capiscono l'inglese ad orecchio.
      Ma ora sono contenta anche perchè ho saputo di aver offerto una comprensione per tutti! :)
      Un bacio!

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  5. Ciao Alana, grazie per esserti iscritta nel mio blog. La ricchezza materiale, la ricerca eccessiva dei beni è un modo per riempire un vuoto interiore che molte persone non sanno colmare perchè non sanno più provare sentimenti.
    Alla fine si trovano sole, ricche ma sole.

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    1. Ciao, non c'è di che! Grazie per aver commentato!

      ...forse non sono sole superficialmente, perchè ritenendo le persone come oggetti se ne circondano per non apparire soli. Ma i diretti interessati sanno benissimo, alla fine, che vivranno privi di legami e se ne andranno senza che nessuno li compianga troppo.

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  6. “Oh! guardati, mio signore, dalla gelosia: è il mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne di cui si nutre..."

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    1. Ciao Pierluigi!
      Per maggiore chiarezza chiedo...come mai questo commento?

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    2. Ciao!
      Facevo riferimento al titolo del tuo post: verde - colore della speranza, dei soldi e, per Iago, della gelosia.

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    3. Perfetto :)
      Non sapevo fosse considerato da alcuni anche come colore della gelosia...lo collegavo maggiormente all'invidia, mentre alla gelosia conferirei tonalità più che altro sul rosso e porpora!
      Però grazie, ora so una cosa in più!

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  7. Bel post, finalmente una blogger che propone anche contenuti di un certo livello! Ti seguo con piacere =)

    http://littleordinarysecrets.blogspot.com

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    1. Ciao Giulia! :)
      Ti ringrazio per "i contenuti di alto livello" ^^ ...in realtà parlo del mio punto di vista su ciò che mi colpisce! Andando dietro nel tempo vedrai che ho scritto anche una marea di scemenze! :)

      Ciao!

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  8. Complimenti per il tuo blog, diverso ed originale, sei molto brava!
    Ti seguo con piacere come tua lettrice fissa!!!
    Se ti va passa da me:LA PETITE DAME, ti aspetto con piacere

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  9. Mi piace molto il tuo blog, è davvero originale! adessp sono una tua follower, ricambi?? :))

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  10. i soldi, come il lavoro, non dovrebbero esistere.
    detto questo, i soldi non fanno la felicità dei ricchi, ma dei poveri sì.

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    1. Si, direi che è il riassunto estremo in due righe di ciò che ho scritto io nel mio post, perciò ovviamente sono d'accordo!

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  11. per fortuna io non corro il rischio di esaltarmi nel consumo a causa di qualche aumento del reddito...

    cmq sul muro del Pirata, alle Tremiti, nel 1984 lessi "i soldi non fanno la felicita', figuriamoci la miseria"

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  12. Certamente, è coerente col mio pensiero :) Nessuno dei due estremi può creare serenità!
    Grazie per il commento!

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