martedì 18 febbraio 2014

ORDINARIE E VOLUTE DISSACRAZIONI BIBLICHE - PART 1







ULTIMAMENTE STO INCAPONITA.
Mi punto su certe questioni specifiche e cerco zavorre per evitare di rimanere sulla superficie di argomenti che leggeri non sono.

E allora, così, tanto per inviperirmi consapevolmente, ho deciso di iniziare a leggere la Bibbia.

Perché?
Perché se la contesto devo pur conoscerla. Se voglio dare una opinione, per lo meno devo fondarla in qualche maniera.

Io continuo a leggerla e a lasciarla in giro per casa, mamma si ostina a nascondermela ogni volta. MA IO NON BARCOLLO.

Ovviamente non è che sia propriamente una letturina leggera di quelle che fai sulla tazza per passare il tempo; sono arrivata al deuteronomio, sorvolando qua e là sulle leggi di sacrificio di colombe e capretti, su quello figlio di quell’altro che poi ha fatto un altro figlio e poi un altro ancora, che ne ha fatti altrettanti, giacchè pare che nell’antico testamento la promessa principale del compagnone Jahve ai suoi amici ebrei erranti sia un’amichevole “accoppiatevi e moltiplicatevi perché da voi nasceranno popoli”.
Cose cose.

Tanto che qua e là, alcune ebree, per sentirsi delle brave ebree che portano avanti il dogma divino della riproduzione, in mancanza di altri reggi-prepuzi, ripiegano sul padre Lot facendolo alcolizzare e “unendosi a lui”, pur di generare prole. Ma peccato che poco prima, lo stesso affettuoso padre le stava per vendere ad una folla inferocita a Sodoma. Della serie “Fatemi campà sereno, io non so niente, non ho visto niente, non so chi siano questi due angeli che si sono accollati dentro casa, se la finite di frantumarmi i coglioni regalo al vostro bisogno impudico la mia figlia maggiore accompagnata dalla seconda in un simpatico pacchetto convenienza”

BELLA PER VOI. Grande esempio morale e di devozione, presente nel grande libro che pone le basi per l’interpretazione e per la definizione delle tradizioni religiose che caratterizzano la Bibbia nella sua interezza.

Un po’ come la sempre verde psicopatia femminile, che ciccia qua e là tra e pagine della Genesi.

Sara che non riesce a dare figlia ad Abramo.
Allora Sara sbatte la ciulla della sua schiava egiziana Hagar in faccia ad Abramo e gli dice FAI UN CAZZO DI EREDE SENNò CHE EBREI SIAMO. Istigazione alla prostituzione aggratis, oltre che schiavitù; ma tanto l’importante è che non sono schiavi loro, sennò vediti un po’ la simpatia trascinante del flagello dell’agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.
Abramo OVVIAMENTE non si tira indietro di fronte ai suoi doveri giudaici e fa un figlio con Hagar.
E se faremo una bambina poi, la chiameremo GERUSALEEEEEMMEEEEEE; e invece no, nasce un maschietto, che si chiamerà Ismaele.
Alchè Jahve, che si dimostra sempre e comunque un simpatico burlone, rsolo a questo punto ridona la fertilità a Sara (a 90 anni, IO BOH); Sara sconvolta ma ruspante e ringalluzzita come una puledra, non perde tempo e s dò subito da fare. 
Nasce Isacco. 
Perciò Sara, tronfia come un tacchino nel periodo degli accoppiamenti, dice al marito di mandare a fanculo Hagar ed il figlio nel deserto. Con un panino e uno sputo di acqua.
E LUI LO FA. SOTTONE DI MERDA. E uno si chiedere pure perché arabi ed ebrei non si possono vedè. (ndr: Da Isacco derivano gli ebrei, da Ismaele gli islamici. Sempre per la storia della moltitudine di popoli. VABè).

E comunque, devo dirlo, Devo informarvi del fatto che c’è nu cinghialo anche nella Bibbia.
Se da Ismaele derivano gli islamici e da Isacco gli ebrei, dall’ignoto ESAù derivano gli “omm de furesct”.

TESTUALMENTE:
“Abramo aveva generato Isacco. Isacco aveva quarant’anni quando sposo Rebecca […] Quando poi si compì per lei il tempo in cui doveva partorire, ecco: due gemelli le stavano nel grembo. Uscì il primo, rosso e tutto peloso come un mantello, e fu chiamato Esaù. […] Esaù crebbe e divenne un cacciatore, un uomo della campagna. […] Rispose Giacobbo a Rebecca sua madre “Bada che Esaù mio fratello è un uomo peloso, mentre io sono di pelle liscia […]”

SIGNORE MIE. P’LUS CE LU VUò. C’è un Esaù in ogni Porchetta, c’è un Esaù in ogni uomo agreste.
Che Esaù divenga l’origine della nostra Chiesa monoteista e pelosa!
Che gli uomini glabri siano immolati su altari piumati fucsia!
Comunque io sono arrivata a pagina 263 e già non so più dove sbattere la testa: un non molto lucido Jahve alcolizzato che dice e contraddice nel giro di due pagine (e non voglio riproduzioni e decorazioni, epppperò voglio il candelabro d’oro e altari dorati), incazzoso come una faina che piglia e sclera a rotta di collo mestruato come non mai (Dio è indiscutibilmente donna), una immensità infinita di regole sul come cucinare la carne (Manco il cucchiaio d'argento), su quale carne si può mangiare (E già che non mi puoi mangiare il maiale perché c’ha l’ogna paccata mi perdi 6749mila punti…Jahve, una ci mette l’impegno, però pure tu...flessibilità. Manco i crostacei. Il pane senza lievito. Viver sani e belli proprio; tu sei un patito del fitness e della linea, ammettilo. Gli ebrei le possono mangiare le barrette energetiche?), su come vendere gli schiavi ma soprattutto le schiave o, meglio, come rivendersi le figlie in tutta onestà ed allegria.
No ma…BELLO. BELLISSIMO.
Una delle ultime che ho letto è che non bisogna rubare la donna agli altri e che non bisogna far sesso con persone dello stesso sesso e (Jahve ci tiene a sottolineare) neanche con gli animali. 
Adesso voglio veramente ridere quando arrivo alla storia di David che se la fa con la donna di un suo soldato che manda a morire ammazzato in guerra, per trombarsi la moglie, in mancanza del suo prediletto, uomo, ossia il figlio di Saul.
BEAUTIFUL.
Poi uno si chiede come fa Brooke a fare figli a 60 anni, quando Sara a 90 stava pimpante come la vispa Teresa.
FA-NO-MA-NA-LE.