lunedì 28 gennaio 2013

I STILL KEEP A SUITCASE IN BERLIN.

Indefinibile.
Inarrestabile ed inafferabile.

La mia domanda è: come si fa a cogliere Berlino?
Non si può.
Non si può afferrare qualcosa che si muove in continuazione e cambia forma, scivolando dove trovi ostacoli.
Assurdamente non riesco a definire un discorso di senso compiuto che mi aiuti a donarvi una descrizione esaustiva di Berlino e delle sensazioni che mi ha dato.
Ogni volta che torno da un posto so precisamente cosa mi è piaciuto e non ho difficoltà ad esprimerlo, perchè le sensazioni sono ancora vive sulla mia pelle.
In questo caso, credo che le sensazioni mi siano arrivate direttamente sotto pelle; ho qualche piccola difficoltà in più, e cercherò di capire il perchè buttando giù qualche riga che magari, inavvertitamente, riesca ad assumere una qualche forma logica e lineare.


Si sa che non amo particolarmente le città moderne e caotiche; nonostante tutto ho inglobato in me Berlino, definita addirittura come "eine Stadt, verdammt dazu, ewig zu werden, niemals zu sein" - "una città condannata sempre a divenire e mai ad essere".
Berlino non è nata ora, ha una storia che, però, non è totalmente osservabile.
C'è un passato che non è evidente, che più che altro non si palesa agli occhi.
Quindi, ciò che c'è è memoria.
La si avverte nell'aria e la si respira, ma non è una memoria nostalgica.
Il muro è lì, sia nella sua veste severa vicino Potsdamer Platz che in quella artistica e carnevalesca della East Side Gallery, come a dare un senso di ammonimento paterno.
La memoria di Berlino è una memoria esemplare.
E' una di quelle memorie che categoricamente ti dice:

"Ricorda che da ciò che è passato non puoi far altro che imparare. 
E migliorare."

Me lo sentivo rimbombare nella mente, camminando di fronte alle macerie del muro.
Ma Berlino non è una città che si ferma pigramente al guardarsi indietro.
Parigi è sempre Parigi e Berlino non è mai Berlino.
Roma rallenta il proprio processo di ammodernamento perchè bloccato dal passato, Berlino lo incentiva per non fermarsi mai.
E' una realtà indivenire, che si plasma e si amplia, che si modella in un processo flessibile che rende la città una vincitrice del rinnovamento.


Forse è questo il motivo per cui non riesco a veicolare quello che ho sentito.
Berlino sembra esprimere, in fondo, tutti i concetti che io da sempre appoggio.
Imparare dal passato (e dagli errori passati) per migliorarsi in futuro.
Mai fermarsi. Interessarsi, stimolarsi e cercare piccoli costanti miglioramenti di sè stessi.
In un flusso di emozioni e di sensazioni inconscie pirandelliane che manco Vitangelo Moscarda nel manicomio ha mai provato, sono stata inglobata da Berlino ed io stessa l'ho inglobata.
Lei è diventata parte di me ed io di lei, per qualche giorno.

E tanto per far cadere indiscretamente qualche luogo comune...
innanzitutto, i tedeschi non sono scortesi.
Non so se per educazione o semplicemente per spontaneità, ma (a parte qualche rarissimo caso), non sono mai stata molestata da nessuno, nè spintonata nella folla, nè trattata a male parole, nè trattata freddamente.
Tutti sono educati ed ordinati: nessuna commessa e nessun commerciante si prende il comodo lusso di trattarti con spocchiosità e freddezza, nonostante tu sia un turista che toccherà quella città probabilmente solo per pochi giorni.
Tutti parlano inglese, tutti sono disponibili e se ti vedono in difficoltà con la cartina in mezzo alla strada, ti aiutano, senza che tu chieda nulla.
Alla faccia di chi parla della calorosità degli italiani e della freddezza dei tedeschi.
E sorridono. Ti trattano con cortesia, senza mai essere indiscreti.
Usciti dal caos della metropoli italiana, il silenzio surreale per le strade di Berlino, il lieve suono di voci in lontananza ed il poter sentire il suono ovattato dei nostri passi sulla neve caduta in città, ci sembrava impossibile.
La mia ovviamente è solo una sensazione dai visitatrice momentanea; probabilmente divenire cittadino/a tedesca e vivere in loco, con tutte le conseguenze umane e sociali che ne derivano, non è semplice.
Ma forse neanche così traumatico come molti penserebbero.

E...secondopoi.
In una grande metropoli tedesca, la vita costa come in una città di provincia italiana.
Il centro di Roma, Napoli, Firenze o Venezia costa 7 volte di più rispetto a quello che si trova nelle aree turistiche di Berlino.
Il mangiare costa poco, i servizi sono economici e, cosa ben più importante, organizzati oltre i conosciuti concetti di efficienza.
Il traffico non esiste.


Insomma.
BERLINO E' VIVA.
E' plasma che non fa altro che continuare ad estendersi nel tempo e nello spazio, perchè lancia sguardi ricettivi tenendo la mano al passato, seppur tenendosi aggrappato alle possibilità del futuro, per fare in modo di non cadere rovinosamente nel nostalgico.
Dunque, non una città condannata sempre a divenire e mai ad essere, ma una città miracolata dall'essere sempre indivenire.

 Du bist verrückt mein Kind, du mußt nach Berlin.

You are crazy, my child. You must go to Berlin.

Gloria

10 commenti:

  1. Glory devi scrivere le guide turistiche che cosi invogli la gente a partireeeee!!
    ps: sono milly ma loggata col coso diverso

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  2. "COL COSO DIVERSO" ahahaha Oddio pensa che bello, per le guide turistiche *_* così dovrò viaggiare tutto il mondo per scrivere!! UN SOGNO :Q___
    Grazie della fiducia :*

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  3. condivido tutto quello che hai scritto:la storia di berlino ke si respira nell'aria,la gentilezza dei "germanesi", l'ordine, il cibo...tutto!Berlino è viva!

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    1. Giusto Mari! Ma tu dove hai alloggiato? Dove hai mangiato?

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    2. io sono stata nella zona di charlottenburg..al limite della zona A e ho mangiato...boh,per strada in ogni chiosco,ogni kebabbaro...e poi era fine settembre c'era ad alexanderplatz una finta oktoberfest e li abbiamo mangiato e bevuto come tedeski!!!

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    3. Noooo addirittura??? Buono a sapersi, la prossima volta ci vado in quel periodo, allora :)

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  4. da come leggo, berlino ti è piaciuta assai :)
    by elisa

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    1. Ehhhsignora mia, sapisc...stinco di maiale e curry wurst for ever in my heart

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  5. Insomma, almeno una volta ci si deve andare. ^_^ Buono a sapersi! Bellissima recenZione, davvero!

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    1. <3 Gvazie cava..ma la nostra prossima meta di reunio è PARIS!!

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