lunedì 28 gennaio 2013

DE LA CURA DELL'OMOSESSUALITà E DELL'INFINITAMENTE IMPLACABILE IDIOZIA UMANA.





Cliniche che affermano di curare l'omosessualità asserendo che molti si rivolgono a loro, soprattutto adolescenti, perchè sconvolti dalla scoperta dell'essere gay e che, soprattutto, escono dalla clinica "guariti".
Ora...costui utilizza seriamente il verbo GUARIRE.
Io voglio essere aperta a tutte le varie teorie: non sono una scienziata, non sono una psicologa, non sono nulla di tutto questo. Cerco di informarmi per capire.
In più, non essendo omosessuale, magari potrei avere meno voce in capitolo a riguardo. Ma si parla pur sempre di emozioni umane.
Penso di non essere in errore nel pensare che il parlare di "cura" e di "riparazione" sia un'esagerazione, laddove si parli di naturali sentimenti che non sono nocivi nè per chi circonda un gay nè tantomeno al gay stesso, la cui "cura", al massimo, potrebbe essere l'aiuto psicologico e sociale nell'accettare sè stesso e la propria natura.
L'essere psicopatici è nocivo; avere turbe psicologiche è nocivo; l'essere uno psicokiller è pericoloso; l'essere affetti da turbe croniche è pericoloso. Talvolta per sè stessi, talvolta per gli altri, talvolta per tutti e due.
Ma non mi pare che essere gay possa rappresentare un pericolo.

Non si può riparare qualcosa che fondamentalmente non è rotto, così come non si può guarire qualcosa che non è malato.
L'eventuale fortuna di tali cliniche credo risieda essenzialmente nel fatto che, alla scoperta della propria omosessualità, uomini e donne hanno paura di quale potrebbe essere la reazione di chi li circonda.
La paura di perdere l'affetto delle persone che amano, il rispetto degli altri, di perdere il lavoro e la stima dei colleghi, la paura di rimanere soli.
A quel punto, dire, le questioni sono due:

1. Una reazione di stupore e di confusione da parte di chi fa parte della vita di ognuno è una cosa leggittima e prevedibile. Qualcuno magari se lo aspettava, qualcun altro no.
E dopo un primo momento di caos, qualcuno rimarrà, qualcuno se ne andrà. E come qualsiasi momento di difficoltà nella vita, coloro che se ne andranno saranno coloro che in realtà non ci sono mai stati; alchè, perchè preoccuparsi di loro?

2. In secondo luogo, speculare sulle preoccupazioni e sulla confusione altrui è veramente un atto di inciviltà.
Cosa gliene fregherà, allo psichiatra in questione, delle ripercussioni che, nell'avvenire, segneranno la persona che ha dovuto reprimere la propria essenza spontanea? Dei seguiti psicologici che appesantiranno l'animo delle persone "curate"?

Invece di aiutare un animo preoccupato a superare l'ostacolo mentale e ad accettarsi così come si è, spingono al cambiamento e alla rapressione di una parte che è parte integrante dell'omosessuale, che c'è sempre stata, che non lo ha mai lasciato e non lo lascerà mai.
Non scelgo di reprimere la mia eventuale eterosessualità, così come non posso scegliere di reprimere la mia possibile omosessualità.
Sono veramente curiosa di vedere che soggetti verranno fuori da queste profonde sessioni curative; sono curiosa di vedere che padri e che madri diventeranno; sono curiosa di sapere come affronteranno in spontaneità e naturalezza la propria vita.
D'altro canto, mi piacerebbe curare il bigottismo, l'estrema mancanza di sensibilità e l'ottusità di chi apre ed appoggia certi centri; perchè, al contrario di ciò che loro "riparano", qui parliamo veramente di qualcosa di pericoloso.
Per i clienti stessi, paganti ed impauriti.

Cliniche che si preoccupano del guadagno e del pensiero del resto della società, piuttosto che dare un aiuto concreto al riconoscimento, all'accettazione e alla valorizzazione della propria persona.
Uno schifo indecente.

Gloria

4 commenti:

  1. L'omosessualità non è una malattia (sono gay) e le "cure riparative" non servono a niente perchè non c'è niente da curare... mi chiedo invece quando troveranno una cura per la stupidità!
    ciao

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    1. In fondo credo che la stupidità, con un pò di impegno, possa essere curata, ma è la volontà a mancare.
      Insomma, come dice Forrest Gump, "stupido è chi lo stupido fa" :)
      Ciao!

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  2. Omosessualeeee ...Glory questo è un argomento molto delicato e forse chi ne ha paura ne parla in termini medici o psicologici. Io penso che l'omosessualità sia semplicemente una sfumatura della personalità..e magari dobbiamo arrivare a considerarlo tutti quanti normale..come dicono i mercatari "per lui per lei e per i gay" ahahaha

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    1. Milly, normale in fondo è un termine così personale...bisognerebbe solo essere tolleranti, aperti, meno ottusi, chiamiamolo come ci pare...basterebbe accettare quello che è diverso da noi e da quello che riteniamo normale, nella considerazione del fatto che per altri il nostro standard potrebbe non essere tale.
      Comunque lo slogal fa collassare :D molto significativo!

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