martedì 13 novembre 2012

STORIE LIQUIDE DI SBRONZE DI RIACE

Citazioni sull'alcol di alcuni personaggi indiscutibilmente celebri:

"C'è più filosofia in una bottiglia di vino che in tutti i libri del mondo" 
E. Hemingway

"Stasera mi sbronzo di brutto e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane"
Il Teatro degli Orrori in "E Lei venne!"

"Beati coloro che si sbronzano fra loro" 
Lo zio Reginaldo da Gli Aristogatti

"La scimmia ti prende e ti porta via" 
Maglietta del mio compagno di scuola A.

"Vagà, mi sono ubviacata e ho bevuto come se non ci fosse domani" 
Racconti "True story" da parte della mia amica di infanzia G., reduce da una festa di matrimonio

"Sto Mààààààrcio Marcio Marcio" 
Uniche parole del mio amico C. dopo una serata a Perugia, improvvisandosi barista, mettendo su 800 spritz di cui 750 bevuti da lui.

"Chiamate la Guardia Medica, sto morendo" 
La sottoscritta, male sopravvissuta alla movida perugina di San Martino.

"Gloria....gira tutto. Gira tutto intorno alla stanza mentre si banza"
G., the one and only, la donna che avrebbe bevuto anche Vodka a colazione.

QUESTO è UN RACCONTO A CUORE APERTO.
Quueeeesta è la storia di una di nooooiiii...che come noi, come voi, come tanti altri, come tutti si è alcolizzata sperando che la profezia dei Maya fosse vera.

Lo ammetto, io non ho più l'età.
In realtà non che ci sia una fascia di età definita per alcolizzarsi. Personalmente, io sono uscita dalla mia fase di alcolismo poco anonimo più o meno un anno fa, di ritorno dal Giappone.
Semplicemente non credo di avere più il fisico adatto per ingurgitare qualsiasi elemento in forma liquida contenente alcol, tornare a casa strisciando e/o rotolando, vivere un attimo di spicciola gloria personale nel riuscire ad arrivare e salire sul letto senza il bisogno di un navigatore satellitare ma, successivamente, fuggire indegnamente in bagno e vomitare anche il pranzo di Natale del '97.
Devo aggiungere, però, che la mia è stata una carriera abbastanza rimarchevole, per quantità di bevande alcoliche ingerite e per la percentuale di dignità persa.
Citerò, allora, anche le parole di mia madre, in cui essa, nonostante tutto, ancora crede fermamente:

"Mia figlia è una persona sobria ed elegante".


Ok, parliamone.
Già era abbastanza discutibile la scelta di accompagnare l'aggettivo ELEGANTE alla sottoscritta, leggiadra e sinuosa come un marsupiale africano inghiottito nelle melmose fanghiglie della Savana; ma, con l'andare del tempo anche il concetto di SOBRIO è diventato decisamente paradossale, contando che alla mia prima sbornia seria, una sera di capodanno, il mio ex ragazzo decise molto furbescamente, mentre mi faceva annusare lo strutto per farmi vomitare, di telefonare ai miei genitori dicendogli che ero prossima al coma etilico.
Mia madre non mi ha parlato per una settimana, mio padre si è collassato perculandomi per altrettanto tempo.
Fortunatamente ero riuscita a nasconderle che qualche mese prima, dopo il compleanno della mia amica G., dopo un paio di bicchieri di Fragolino (DI FRAGOLINO!!! No vabè, sono vergognosa...mi sono ubriacata col succo di frutta!) vagavo urlando per le strade del centro informando i passanti che sarei andata col primo che incontravo e, giustappunto, ciò che mi si palesava davanti erano i lampioni; ed io flirtavo coi lampioni, abbracciandoli in tenera maniera.
...ero ancora una principiante, soprattutto in confronto alla stessa G., di cui vorrei citare quanto segue, riassumendo:

[dopo una serata a bere non-so-bene quante bottiglie di vino]
Gloria, c'è un indiano runico che parla come una donna ma io mò piango e le girone girano fortissimo, Maria Macinata!...NO, cioè!...MARIA MACINATA!

Ermetismo moderno.
Io non sono così sottile...dopo svariate bottiglie di vino io non sono Poeta Maledetta come G.
Non sono nemmeno da ciucca allegra ed amorevole come la mia cara E., degustatrice di Anisette e liquori spagnoli, sempre pronta ad instillare amare e violente gocce di alcol nel mio cavo orale e a fare video nei gioiosi momento nei quali crollo simpaticamente per strada come un albero della foresta equatoriale.
Non sono nemmeno da alcolizzazione sobria (un ossimoro, lo so) di S. (con l'H) o da sbronza simpatica e ridereccia di M.;
Neanche di quella danzatoria di C., che ascolta l'Indie da sobria ma balla Britney Spears, sognando un pitone giallo sulle note di I'm a slave 4 you, ovviamente solo ed esclusivamente da ubriaca.
Io sono più da sbronza affettuosa verso i WC. Sono il sogno erotico dei bagni che non aspettano altro che accogliere il mio amore poco platonico ma più che altro post alcolico.
Io sono più da sbronza BlackOut del quale ti ricordi solamente il momento in cui stai con la faccia immersa nella tazza con un'amica che ti tiene dietro i capelli, onde evitargli un trattamento di acidi e bile che secondo me al cuoio capelluto non fa poi così bene.




A parte scherzi....PARLO SUL SERIO.
La costante delle mi sbronze è la seguente, semplice e lineare:

1. NUMEROSE E VARIEGATE BEVUTE;
2. MI ALZO IN PIEDI PER BALLARE;
3. BUIO;
4. LUCE --> IO CHE VOMITO IN BAGNO inveendo contro me stessa e esprimendo moltopoco elegantemente il mio odio contro il mondo.

Ho raggiunto poi il livello 2.0 nel momento in cui ho deciso che non volevo stare a testa in giù su una tazza, ma in piedi con una busta in testa.
Ovviamente il copione è sempre quello: bevute random di birra e sakè (Maledetto alcol giapponese....ne bevi a fiumi, dato che cala giù come l'acqua, finchè arriva l'oscurità di CaronDimonioTraghettatoreDiAnime nel quale non ti ricordi nemmeno chi sei e quanti anni hai), mi lancio nella pista da ballo per danzare in maniera convulsa (ed ovviamente scoordinata...io sto alla danza come Belen sta alla bassa manovalanza) sulle note del trashissimo pezzo Bon Bon di Pitbull, di cui ricordo solo "Bon bon bon yo quiero est...", dopodichè BUIO TOTALE...ed ovviamente, improvvisamente la luce. Tradotto: Io nella TAZZA.
Ma arrivata a quel punto mi sono resa conto che preferivo vedere gli elefanti rosa insieme a Dumbo piuttosto che abbracciare di nuovo la seppur-sempre-confortante tazza del bagno della discoteca, perciò ho deciso che dovevo dare una svolta alla mia vita da alcolista e sono rimasta, credo, due ore seduta immobile, dritta, con una busta in testa, convinta che potevo comodamente rimetterci dentro senza creare danno alcuno, rimuginando su quanto avrei trascorso indegnamente la giornata tra il letto, il bagno e fiumi di tisane di tè verde il giorno dopo.
Naturalmente questo me l'hanno raccontato un paio di giorni dopo, speravo per una specie di pudicizia o di amor solidale ma, più semplicemente, per dare il tempo al mio fegato di riprendersi, in maniera tale da non emozionarsi di fronte ad un racconto che così gentilmnte i miei cari amici mi hanno schiaffato in faccia sbellicandosi sguaiatamente dalle risate. Credo che ci siano anche reperti fotografici a riguardo.
I love you too guys.

Non so se amare di più loro o le mie coinquiline che una volta hanno veramente chiamato la Guardia Medica pur di farmi stare zitta e di dare un taglio alla mia lagna sul "Non berrò mai più ma vi prego chiamate l'ambulanza, la guardia medica perchè sennò muoio qui".
"Salve, ecco, dunque...la mia amica è, come dire, un pochetto ubriaca, cosa possiamo fare?"
Dopodichè...ho visto solo lo sguardo fugace di collaborazione fra M., S. ed E. che molto gentilmente mi ha preso, portato in bagno, messo con la testa in giù non nella tazza ma nella vasca.
Ed io mi sono confusa. Come se non lo fossi già, con tutto l'alcol in circolo nelle vene al posto del sangue.
Ma io non capivo se lo scopo di tutto ciò fosse rimettere o farsi teneramente il bagnetto con la paperella.
Fatto sta ch non ho avuto modo di pensare ad altro perchè la risposta mi è arrivata sulla nuca due nanosecondi dopo, con un getto di acqua alla temperatura di circa meno78 gradi sparatomi addosso con tanto amore per la mia salute. Credo di essere quasi affogata, anche perchè E. ha una forza e due spalle non indifferenti, perciò mi teneva giù la testa con una mano con una atleticità che manco Yuri Checi sugli anelli e Cristo in croce l'hanno mai viste. Il tutto con S e M che mi preparavano il caffè col limone, in cucina, lontano dalle mie urle di straziante dolore e dalla mia immagine di povera cretina.

Ma io ho smesso di essere una FOLLE DI UNA CREATURA INCONTRO A UN DESTINO BEFFARDO E CRUDELE.
E' stato bello rendere partecipe di questo studio antropologico intitolato "Psicopatosi degli indesiderati effetti dell'alcol sull'essere umano universitario", sono felice di aver contribuito allo sviluppo scientifico del mio paese.
Nella speranza che nessun'altra droga mi accolga nel suo tunnel del divertimento, brindo alla nostra e alla vostra insieme ai re e al menestrello della Bella addormentata nel bosco (3 begli alcolizzati alto medioevali):


Làààà....Lààà...Làààààààààààààààààààààààààà!!!!

Gloria

9 commenti:

  1. Molto carino anche il tuo, ho appena lasciato un commento! :) ciao!

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  2. potrei definirti una mr. magoo post moderna... (vedi cartoni animati)e ribadire che sei FORTISSIMAAAAA!!!!

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    1. Damiano sei sempre troppo gentile ^^ Ciaooo grazie mille!

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  3. Una carrellata davvero completa, molto divertente. Un pensiero a chi davvero vive questa dipendenza, ti grande comprensione. T abbraccio

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    1. Sdrammatizzo le mie esperienze che già di loro sono ridicole, non sminuirei mai chi ha problemi con l'alcol...seppur io sia abbastanza ferrea; penso che con la forza di volontò si supera tutto.
      Grazie del commento! :)

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  4. cacchio glory ubriaca marcia la voglio vedere anche io!!io propongo il 20 dicembre quando dovrebbe finire il mondo..il giorno prima che ne dici!
    cmq "Chiamate la Guardia Medica, sto morendo" è anche la mia frase..l'ultima volta gridavo in bagno "portatemi all'ospedale"..è stato due anni fa poi non mi sono più mbriacata!ahahahaha EVVIVA

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    1. Ahahaha tesoro non è affatto un bello spettacolo, fidati :D Però mi pare che abbiamo lo stesso genere di sbronza, se ci ubriachiamo insieme per lo meno ci facciamo forza a vicenda ^^ Così potrò aggiungere anche te tra le citazioni alcoliche!!!
      Allora affare fatto, 20 dicembre, sbornia pre fine del mondo!

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