sabato 13 giugno 2015

A WORK OF ART IS A SCREAM OF FREEDOM.




E' da almeno due mesi che non scrivo su questo ameno angolo di villaggio globale.

E tutto ciò mi fa ragionare un attimo sugli artisti.

Premessa: non sono un'artista e non sono fornita di alcun tipo di fantasia e di spirito artistico.

Ma, come lessi da qualche parte:

Non importa quanto sei bravo praticare un'arte; se ti piace, praticala, perchè è una maniera per sviluppare la tua anima.

Per questo motivo ogni tanto mi diletto a scrivere qui questi due o tre pensieri idioti in croce.

C'è chi esprime i propri pensieri in versi, chi in forme e colori; io veicolo quel poco di creatività che ho tramite le parole.

Comunque, alla fine dei conti, questo è un hobby o, meglio, qualcosa che faccio nel momento in cui lo sento e senza alcun tipo di obbligo.

In altre parole; scrivo quando sono ispirata.

Quindi mi chiedo: come fa un'artista a rispettare termini?

Come fa un'artista ad ispirarsi a comando?

Come si fa ad imporsi di dipingere un quadro per quella persona entro un certo limite di tempo, di denaro?

Come si può fare il pittore, lo scultore, lo scrittore, il musicista come lavoro?

Le mie non sono domande polemiche; al contrario, vorrei veramente che chi si ritiene artista mi dia una risposta.

Nella mia personale esperienza, l'arte è libertà perchè la creo se la sento; la creo se lo voglio perchè la mia mente/le mie emozioni/la mia psiche richiedono di farlo.

E' sensibilità al proprio essere.

Sono tutte cose che non vengono fuori a comando.

Quindi ecco, non so se riuscirei mai a "lavorare" come artista, perchè diventerebbe un obbligo e non una risposta alle vibrazioni del proprio io.

Il tutto perderebbe il suo senso base.

Quindi, cos'è un'artista?

E' un essere umano che riesce a mantenere perennemente un livello di ispirazione tale da portarlo ad essere continuamente creativo, anche a comando?

E' una persona che sopperisce all'eventuale mancanza di ispirazione tramite la bravura e le capacità tecniche?

In fondo tantissime opere d'arte non derivano solo dall'irrazionale.

Un qualsiasi monumento del nostro patrimonio italiano non sarebbe stato partorito senza un minimo di raziocinio; tantissimo opere pittoriche e altrettanti versi, canzoni e romanzi non sarebbero tali senza metrica, composizione, ordine, prospettiva, uso sapiente dei colori, del chiaroscuro, controllo dello strumento musicale e conoscenza delle note musicali.

Eppore, al contrario, oggi basta l'opinione di un critico per far diventare "opera d'arte" anche una "Merda D'Autore".

Ormai siamo arrivati in una condizione in cui, entrando in un museo, abbiamo paura di sederci su di una panchina per timore di appoggiare il nostro umile dereatano sull'arte.

Vedi un foglio bianco e vuoto appeso al muro di un museo e ti immergi nella ricerca del suo significato mistico ultimo; lo stesso foglio, appoggiato sulla scrivania di un ufficio, è solo un foglio bianco.

Senti una nota ripetuta costantemente durante un concerto di musica alternativa e pensi "Ah, che genio minimalista"; la stessa situazione, in un'accademia, ti indica solo un allievo che sta facendo pratica.

L'apprezzatissimo scrittore Josè Saramago scrive praticamente senza punteggiatura; eppure non credo che facendo lo stesso durante la stesura di una tesi di laurea, questa venga considerata un'opera d'arte.

E allora sapete cosa?

A questo punto, volenti o nolenti, l'arte può essere ovunque.

Nella Gioconda, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, nella Carmina Burana, nella Divina Commedia così come negli accenni in bianco e nero su di un foglio di un quaderno, negli scatti di un appassionato di fotografia, nella casetta che un bambino ha costruito coi lego (forse sono un pò troppo una nostalgica...esistono ancora i bambini che giocano coi lego?), nella persona che studia pianoforte e lo suona per un intimo amore dei suoni e non per suonare di fronte ad un pubblico.

La natura, credo, è l'artista prima.

Da secoli studiamo la natura tramite la scienza, guidati da considerazioni empiriche, logiche e razionali; eppure quante opere d'arte incontrollabili, devastanti e bellissime, imprevedibili e scioccanti riesce ancora ad offrirci?

E allora non importa che lo si faccia per amore, per lavoro, per istinto, per passione, per predisposizione o per soldi.

L'arte è negli occhi di chi guarda e nella volontà del crearla.

Sti cazzi il risultato.

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