sabato 7 marzo 2015

TIME.




Sto vivendo un bel momento della mia vita.
Probabilmente il più bel momento della mia vita finora, perchè dispongo di tutto ciò che per me è necessario per vivere una esistenza serena.

Ognuno ha la propria personale scala di valori.
Nella mia, al primo posto ci sono l'indipendenza e la libertà.
Concetti di cui non potevo godere ai tempi dell'infanzia, dell'adolescenza e dell'università.

Probabilmente sarò un pò in controtendenza, ma per me la giovinezza non è nè il periodo massimo nè il più bello della vita.
E' stato un ventennio che ho sempre vissuto con una marea di riserve, perchè non sentivo le ali per prendere il volo, perchè non mi sentivo a mio agio, perchè mi sentivo incatenata, perchè non mi sentivo al punto di partenza.
La sensazione era di stanchezza.
Arrancavo da un appiglio all'altro per capire da dove potevo iniziare finalmente a plasmarmi.
Sarà che sono nata per lo più priva di spensieratezza, ma l'instabilità non è nel mio carattere.

Da giovane, in fondo, sei una bozza di quel che diventerai.
Sei come argilla sul tornio, in definizione, nervoso e in movimento, alla ricerca della tua forma finale.
Da giovani purtroppo si pecca spesso di superbia, pensando di essere diventati, infine, un vaso.
Io invece giravo su me stessa, lentamente, timorosa ma consapevole di essere ancora sul tornio, in attesa di trovare il mio profilo.

Dopo l'abbozzo finale nel periodo dell'università, dopo le prime esperienze lavorative, eccomi.
Un vaso di ceramica, neutro ma con una forma.
La struttura di ognuno contiene le esperienze di vita, le persone che hai conosciuto, la rabbia, le gioie, le paure superate e quelle rimaste.
E' questo, per me, il punto di partenza.
Ciò non vuol dire che ciò che verrà dopo rimarrà inespresso su di noi.
Dopo la conformazione viene la decorazione.
Ora posso iniziare ad adornarmi a mio piacimento; posso personalizzare il mio vaso, perchè sia unico nel suo genere.

Ma c'è un singolo pensiero, una nostalgia rimasta nascosta, come un piccolo graffio nel fondo di questo vaso.
Guardandomi indietro, l'unica cosa che mi manca davvero è il tempo.

Come da copione, ti rendi conto della reale entità di qualcosa solo quando ti scappa via dalle mani.

Ricordo le estati adolescenziali, i momenti di relax dopo gli esami, dopo la discussione di laurea.
Ricordo perfettamente di quanto tempo disponessi.
Ed il tempo, allora, era semplicemente il tempo.
I secondi, le ore, i minuti, i giorni e così via.
Una questione scientifica, fatta di numeri indicati dalle lancette dell'orologio.

Poi, fortunatamente o meno, all'improvviso la tua vita inizia a seguire il passo dell'orario di lavoro.
E così vivi, quotidianamente, la tua giornata, una settimana dopo l'altra.
Fino a che, puntuale, il tempo ti si palesa violentemente davanti.
In tutto il suo valore.

E' come la legge della domanda e dell'offerta.
Un'alta offerta equivale all'abbassamento dei prezzi; una domanda alta equivale all'esatto opposto.

Il valore che si dà al tempo quando si inizia a lavorare è inimmaginabile.
Lasciate perdere le vacanze di lusso, le macchine costose, il vestito di marca.
Non c'è nulla a cui potrete mai comparare il tempo, perchè è un valore interiore.
Un valore esistenziale.
Guardi quello che stai facendo e, contemporaneamente, lo rapporti al tempo.
Ed arrivi a certe quesiti e determinate conclusioni.

Quanto tempo ho sprecato a procrastinare in passato?
Ed il tempo che sto vivendo adesso, nella maniera in cui lo sto vivendo, sarà sprecato anch'esso?
Qual'è la qualità del mio tempo attuale?
Come faccio ad innalzare il prestigio personale del mio tempo?
Teoricamente, la vita è ancora lunga, ma è pur sempre imprevedibile.
E la sensazione, dopo un pò, è come di stare sprecando un bene oltremodo primario.
Si è come un pezzo di terra a cui sono stati bloccati gli accessi all'acqua.
Un pezzo di terra secco ed inaridito.

Ed io, allora, cosa sto facendo, per vivere intensamente i minuti che, uno dopo l'altro, tessono il mio tempo?
Non lavori: hai tempo ma non hai i soldi.
Lavori: hai i soldi ma non hai il tempo.
Ed è incredibile come, magicamente, la considerazione che si ha della moneta rimpicciolisca, schiacciata dal valore dell'importanza di un bene astratto di pregio qual'è il tempo.

Nel mio piccolo di singolo essere umano, mi basta osservare il mio tempo inafferrabile per comprendere la lingua di coloro che dicono che siamo una società in crisi.

Il tempo, alla fine, è il prezzo della libertà e dell'indipendenza?



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