mercoledì 14 marzo 2012

"E' UNA VERA SFORTUNA NON SCOPRIRE UNA SECONDA CITTà OLTRE LA PROPRIA CHE DIVENTI UNA CITTà NATALE. UNA QUARANTINA DI ANNI FA HO AVUTO UN COLPO DI FORTUNA: HO INCONTRATO BARCELLONA" - ROBERT HUGHES, "BARCELLONA L'INCANTATRICE.

Citando la canzone di Peret "Gitana Hechicera"...BARCELONA TIENE IL PODER.
E' una questione di sensazioni....ci sono città che ti colpiscono violentemente appena muovi i primi passi per le sue vie.
E non solo per le bellezze monumentali. In questo tipo di città respiri la vita, i suoni di entrano nel cervello, gli odori ti inebriano, non vuoi chiudere gli occhi per paura di perderti qualsiasi minuscolo angolo del posto.
Insomma, la città ti entra nelle vene. Barcellona ti entra nelle vene.
Poi, ovviamente, il tutto gira intorno alle proprie sensazioni personali. E' una questione soggettiva, come tutto d'altronde.
Sono stata a Tokyo l'anno scorso, una enorme metropoli che dovrebbe essere densa di stimoli e dispensatrice di emozioni forti....invece non mi ha emozionato quanto lo hanno fatto altre città europee, come Barcellona o Parigi.

Città come Tokyo sono caratterizzate da una prepotente modernità che a me, personalmente, stordisce. Per carità, nella capitale giapponese troviamo anche dei templi scintoisci e buddisti stupendi....esteticamente, sono magnifici. Ma a me hanno emozionato ben poco....quindi, diciamo che il Giappone mi ha colpito per altro, ossia per le sue immense contraddizioni. Ma se ne parlerà in un altro momento.

Abbiamo poi città come Roma. Ci sono stata l'altro ieri, di ritorno dalla Spagna.
Roma è la città eterna, espressione e simblo della storia del nostro paese. Anche Roma è bella, come i suoi fori, il colosseo, le fontane e le statue. Ma, come dire....innanzitutto è un caos. E non intendo solo per il traffico. La disposizione degli edifici è caotica, le strade sono disordinate. E, in secondo luogo, per quanto spunti in ogni dove un qualcosa di decisamente storico, Roma è una rovina. Intendo dire....dà proprio l'impressione del lento scorrere del tempo e dello sfacelo.
Della decadenza.
Quindi, muove dentro di me un sentimento nostalgico, ma un pò in negativo. Sensazioni di tristezza, a tratti anche di nichilismo. Cosa costruiamo a fare delle cose, se poi possono diventare così facilmente macerie?
In realtà, credo che questa atmosfera di rovina sia comunque indispensabile. Roma è dunque positiva, da un certo punto di vista, perchè ci ricorda della storia passata: Marc Augè, studiato al primo anno di università per l'esame di sociologia, spiega che le rovine portano dentro di sè il tempo puro, quello avvertito proprio grazie alle cose prodotte dall'uomo, e noi abbiamo bisogno di questo tempo per poter credere nella storia. E', dunque, un modo per non dimenticare sia che c'è stato un passato, sia del tempo che scorre.


E poi abbiamo Barcellona.
In questo caso ho avvertito un botto indecente di stimoli da ogni dove: cultura, essere umano, eno-gastronomia, divertimento, arte, luci, odori, e così via.
E' una sensazione difficile da spiegare, ma tutto questo insieme inglobante di emozioni ha creato dentro di me stabilità, e mi sono sentita quasi a casa.
Non ci sono rovine a Barcellona, ci sono ricordi del passato, scopre più che altro una storia recente, con elementi che si stabilizzano nella contemporaneità e la incorniciano ed abbelliscono perfettamente.



Esempi...casa Battlo (che dopo due giorni ho scoperto si pronunciasse BAGLIò) e la Sagrada Familia.
Erano moderne ai loro tempi e personalmente le trovo moderne ed alternative anche per i nostri giorni.
La prima: una casa di forte richiamo marino e caratterizzata da una quasitotale mancanza di linee rette. Tutto è ondeggiante, curvilineo ma, comunque, capace di rispondere alle esigenze di comodità e praticità richieste ad un'abitazione.
La seconda: luci, colori, nuovamente forme non convenzionali, naturali e movimentate.
Gaudì era un visionario allora e lo sarebbe stato anche oggi.
E tanto per mettere in contrapposizione nuovamente Barcellona a Roma...La sagrada familia è (o comunque, sembra essere...devo ancora capire se sia una scelta ad hoc) in continua costruzione e restauro.
Mentre Roma decade, Barcellona sembra più combattere contro il tempo.

In più....a parte le questioni artistiche....dal punto di vista umano, a Barcellona vige un'atmosfera di tranquillità e lassaiz-vivre. Non c'è caos....ci si fa trasportare dal relax come le onde del mare trasporterebbero una barca.

Nota negativa o per lo meno discutibile: il cibo catalano.
A parte degli strani cipollotti di forma allungata, ripieni di un contenuto quasi insapore, non penso di aver individuato niente di cui tener conto. Ho provato di tutto, cibo arabo, al mac donald, tapas generalmente spagnole, ma non cibo specificatamente barcellonese.
Ma alla fine posso dire di non aver mangiato male....anche se io, in realtà, gastronomicamente parlando, mi trovo bene ovunque :)

Gloria

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